Edward Limonov
Limonov (Opere di Emmanuel Carrère) (Italian Edition) (Carrère, Emmanuel)
«Nessuno ha il diritto di dire a centocinquanta milioni di persone che settant’anni della loro vita, della vita dei loro genitori e dei loro nonni, che ciò in cui hanno creduto, per cui hanno lottato e si sono sacrificati, l’aria stessa che respiravano, nessuno ha il diritto di dire che tutto questo è stato una merda. Il comunismo ha fatto delle cose orribili, d’accordo, ma non era uguale al nazismo. L’equivalenza tra i due, che gli intellettuali occidentali danno ormai per scontata, è un’infamia. Il comunismo è stato qualcosa di grande, di eroico, di bello, qualcosa che credeva nell’uomo e gli dava fiducia. Il comunismo aveva in sé una parte di innocenza, e nel mondo spietato che è venuto dopo tutti lo associano confusamente alla propria infanzia, a ciò che commuove quando riaffiorano i ricordi dell’infanzia».
L’intelletto è l’unica cosa che realmente ti appartiene.
«Sono tre le parti di cui sei composto: il tuo povero corpo, il tuo povero soffio vitale e l’intelletto», Marco Aurelio ricorda a se stesso. Tra queste le prime due ti appartengono solo in quanto devi prendertene cura, solo la terza è propriamente tua.
La paura della morte
George Orwell scriveva in 1984: «Per controllare il popolo devi conoscere le sue paure. È evidente che quella più grande è la paura di morire. Una volta che l’essere umano diventa schiavo delle sue paure, sarà più facile fargli credere che lo Stato padrone sarà pronto ad aiutarlo».