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Antifragile (Taleb, Nassim Nicholas)

Antifragile (Taleb, Nassim Nicholas)

Ciò che fa Madre Natura è rigoroso fino a prova contraria; ciò che fanno gli esseri umani e la scienza è difettoso fino a prova contraria.

Stiamo facendo qualcosa di nuovo al pianeta e l’onere della prova ricade su coloro che interferiscono con i sistemi naturali, Madre Natura sa molto più di quello che l’ingegnere petrolchimico potrà mai sapere, e non il contrario.

Edward Limonov

Limonov (Opere di Emmanuel Carrère) (Italian Edition) (Carrère, Emmanuel)

«Nessuno ha il diritto di dire a centocinquanta milioni di persone che settant’anni della loro vita, della vita dei loro genitori e dei loro nonni, che ciò in cui hanno creduto, per cui hanno lottato e si sono sacrificati, l’aria stessa che respiravano, nessuno ha il diritto di dire che tutto questo è stato una merda. Il comunismo ha fatto delle cose orribili, d’accordo, ma non era uguale al nazismo. L’equivalenza tra i due, che gli intellettuali occidentali danno ormai per scontata, è un’infamia. Il comunismo è stato qualcosa di grande, di eroico, di bello, qualcosa che credeva nell’uomo e gli dava fiducia. Il comunismo aveva in sé una parte di innocenza, e nel mondo spietato che è venuto dopo tutti lo associano confusamente alla propria infanzia, a ciò che commuove quando riaffiorano i ricordi dell’infanzia».

L’intelletto è l’unica cosa che realmente ti appartiene.

«Sono tre le parti di cui sei composto: il tuo povero corpo, il tuo povero soffio vitale e l’intelletto», Marco Aurelio ricorda a se stesso. Tra queste le prime due ti appartengono solo in quanto devi prendertene cura, solo la terza è propriamente tua.

La paura della morte

George Orwell scriveva in 1984: «Per controllare il popolo devi conoscere le sue paure. È evidente che quella più grande è la paura di morire. Una volta che l’essere umano diventa schiavo delle sue paure, sarà più facile fargli credere che lo Stato padrone sarà pronto ad aiutarlo».

IL CONFLITTO DEGLI INTELLETTUALI

Da sempre l’intellettuale è preso tra due istanze in conflitto tra loro: la verità e il potere. All’intellettuale piace immaginarsi come colui che va alla ricerca della verità, che prova a dire la verità così come la vede, che tenta di agire – collettivamente quando può, da solo quando deve – per opporsi all’ingiustizia e all’oppressione, e che vuole partecipare alla creazione di un ordine sociale migliore. Se sceglie questa strada, deve mettere in conto che diventerà un essere solitario, ignorato o vituperato. Se invece mette le sue doti al servizio del potere, può ottenere prestigio e ricchezza.

I padroni dell’umanità (Italian Edition) (Chomsky, Noam)

L’impero globale che si profila davanti a noi non è governato da un particolare stato o gruppo etnico. In modo analogo al tardo impero romano, è retto da un’élite multietnica e tenuto insieme da una cultura e da interessi comuni. In tutto il mondo è chiamato ad aderirvi un numero sempre maggiore di imprenditori, ingegneri, esperti in vari campi, studiosi, avvocati e manager. Essi devono valutare se rispondere alla chiamata imperiale o rimanere fedeli al proprio stato e al proprio popolo. Sempre più numerosi sono coloro che scelgono l’impero.

Sapiens. Da animali a dèi: Breve storia dell’umanità. (Harari, Yuval Noah)

Lasciamoli fare

Per Seneca, il saggio stoico, quando era inascoltato, doveva ritirarsi da ogni sforzo pubblico, tanto più quando lo Stato era irreversibilmente corrotto. In condizioni del genere è più saggio attendere l’autodistruzione.