Il grande filosofo e la televisione
“Il grande filosofo Karl Popper, aveva già negli anni 90, individuato nell’enorme diffusione, nella potenza del messaggio televisivo e nell’uso spregiudicato che se ne stava facendo, un grande rischio per la nostra civiltà.
Osservando il degrado inesorabile della nostra società dall’avvento di questa potente macchina mediatica, Karl R. Popper, che era molto conosciuto innanzitutto per il suo inflessibile spirito liberista, arrivò addirittura a proporre l’obbligo del conseguimento di una patente professionale per tutti gli operatori televisivi, in molti accolsero favorevolmente la sua proposta che rimase però lettera morta.
Karl Popper impegnò l’ultima parte della sua vita in una crociata contro il modello di televisione che si stava diffondendo, ma venne di fatto boicottato dalla televisione stessa.
Preparò assieme a Helmut Schmidt una lunga intervista su questo tema, ma quando il filmato fu trasmesso rimasero solo alcuni minuti in uno special dedicato allo stesso Schimdt.
La televisione, constatò Popper, può di fatto censurare a piacere, senza che noi ci possiamo farci niente.
La televisione è infatti diventata uno strumento imprescindibile di dominio e di potere in tutto il mondo occidentale e ha raggiunto ormai anche le altre civiltà contribuendo alla rapida omologazione culturale del mondo intero.
E’ in atto una sorta di trapianto culturale, simile ad un’operazione di modifica genetica che, diffusa dalle reti televisive di tutto il mondo, imporrà il nostro attuale forsennato e insostenibile stile di vita in tutto il pianeta, uccidendo per sempre diversità culturali e di costume createsi in migliaia di anni di evoluzione.
Chi vuole il potere non può prescindere dall’appoggio dei media, deve cercarlo o costruirselo con le proprie mani come ha fatto Silvio Berlusconi o pagarlo fior di quattrini come hanno fatto alcuni, per ricambiarlo poi con altri favori quando saranno al potere, come succede nella stragrande maggioranza dei casi.
Dopo queste brevi considerazioni appare del tutto ovvio che la proposta avanzata da Karl Popper, inizialmente accolta con favore vista l’autorità indiscussa del suo proponente, sia in realtà rimasta lettera morta.”
